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Primo Levi - LA CHIAVE A STELLA (1978)
La chiave a stella è un romanzo di Primo Levi pubblicato nel 1978, che rinnova il filone della letteratura industriale in voga negli anni Sessanta. Con quest'opera Primo Levi si aggiudica il Premio Strega del 1979.
Autore Primo Levi
Titolo originale La chiave a stella
Traduttore William Weaver
Nazione Italia
linguaggio italiano
Editore Einaudi (italiano)
Summit Books (inglese)
Data di pubblicazione 1978
Pubblicato in inglese 1987
Tipo di supporto Stampa
pagine 171
ISBN 0-671-62214-5
OCLC 18683658
Formati: epub,mobi,azw3,pdf
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Il romanzo è composto da quattordici capitoli narrati in prima persona, ciascuno dei quali consiste di un episodio autonomo. In essi il narratore (che si può identificare con l'autore) riferisce i racconti di Libertino Faussone, detto Tino, operaio specializzato nel montaggio di ponti, tralicci e gru. Faussone racconta casi ed eventi tratti principalmente dalle sue esperienze di lavoro; i colloqui tra il narratore e Faussone avvengono in una città non nominata dell'Unione Sovietica, sul basso Volga, dove entrambi si trovano per lavoro e si sono incontrati.
Faussone viene inviato in tutte le parti del mondo, dall'Alaska all'India, dall'Africa alla Russia, dove fa esperienze e vive avventure che a volte mettono a repentaglio la sua vita per la durezza del lavoro, sempre con i suoi attrezzi da montatore e la fiducia nelle proprie capacità. Alla tranquillità di una vita sedentaria, sicura ma monotona, preferisce la varietà del viaggio:
«Se uno sta a casa sua magari è tranquillo, ma è come succhiare un chiodo. Il mondo è bello perché è vario.»
Alla fine, è il narratore/Levi a raccontare una sua avventura, in cui un cliente russo solleva una disputa su una partita di vernici apparentemente difettosa, e su come egli riesce a dimostrare la bontà del prodotto.
Pubblicato per la prima volta come La Chiave a Stella da Einaudi nel 1978, il libro è stato scritto dopo che Levi si era ritirato dalla SIVA. Prende la forma di un'intervista da un chimico di un rigger. Entrambi lavorano in un campo di lavoro remoto dove la sera c'è poco da fare se non raccontare storie. La scena è vagamente basata su Togliattigrad , il campo Fiat allestito in Russia per costruire una fabbrica di automobili. Il rigger è Libertino Faussone e il chimico è chiaramente auIl compito di un rigger è quello di montare gru e ponteggi e di gestire grandi progetti meccanici. Uno dei compiti di Faussone è quello di risolvere un problema con una colonna di separazione dell'acido acetico che attraversa un ciclo di rumori forti e tremori, prima di stabilirsi di nuovo. Si scopre che il contenuto ceramico della colonna si è disintegrato e ha formato un fango sul fondo. È proprio quello che è successo alla SIVA a una colonna progettata da Levi.
La storia, una delle tante nel libro, riguarda la risoluzione dei problemi e le capacità di indagine forense necessarie per risolvere i problemi industriali. Le competenze includono la capacità di valutare i fatti di un guasto, analizzarli alla luce del design del prodotto e, una volta identificata la causa principale , agire per correggere l'errore o gli errori in modo da prevenire ulteriori eventi dello stesso tipo.
Levi ha sempre ritenuto che un lavoro soddisfacente fosse essenziale per una vita felice, e il lavoro onesto e pratico di qualcuno che usava anche il suo intelletto era la più alta forma di lavoro. Faussone era il suo ideale. La vita è una serie di problemi che bisogna usare il proprio cervello e le proprie mani per risolvere.Autobiografico.
«Eh no: tutto non le posso dire. O che le dico il paese, o che le racconto il fatto: io
però, se fossi in lei, sceglierei il fatto, perché è un bel fatto. Lei poi, se proprio lo vuole
raccontare, ci lavora sopra, lo rettifica, lo smeriglia, toglie le bavature, gli dà un po' di
bombé e tira fuori una storia; e di storie, ben che sono più giovane di lei, me ne sono capitate diverse. Il paese magari lo indovina, così non ci rimette niente; ma se glielo dico io,
il paese, finisce che vado nelle grane, perché quelli sono brava gente ma un po' permalosa».
Conoscevo Faussone da due o tre sere soltanto. Ci eravamo trovati per caso a mensa,
alla mensa per gli stranieri di una fabbrica molto lontana a cui ero stato condotto dal mio
mestiere di chimico delle vernici. Eravamo noi due i soli italiani; lui era lì da tre mesi, ma
in quelle terre era già stato altre volte, e se la cavava benino con la lingua, in aggiunta alle
quattro o cinque che già parlava, scorrettamente ma correntemente. E sui trentacinque
anni, alto, secco, quasi calvo, abbronzato, sempre ben rasato. Ha una faccia seria, poco
mobile e poco espressiva. Non è un gran raccontatore: è anzi piuttosto monotono, e tende
alla diminuzione e all'ellissi come se temesse di apparire esagerato, ma spesso si lascia
trascinare, ed allora esagera senza rendersene conto. Ha un vocabolario ridotto, e si
esprime spesso attraverso luoghi comuni che forse gli sembrano arguti e nuovi; se chi
ascolta non sorride, lui li ripete, come se avesse da fare con un tonto.
«… perché sa, se io faccio questo mestiere di girare per tutti i cantieri, .......
Primo Michele Levi (Torino, 31 luglio 1919 – Torino, 11 aprile 1987) è stato uno scrittore italiano, autore di racconti, memorie, poesie, saggi e romanzi.
Partigiano antifascista, il 13 dicembre 1943 venne arrestato dai fascisti in Valle d'Aosta, venendo prima mandato in un campo di raccolta a Fossoli e, nel febbraio dell'anno successivo, deportato nel campo di concentramento di Auschwitz in quanto ebreo. Scampato al lager, tornò in Italia, dove si dedicò con impegno al compito di raccontare le atrocità viste e subite.
La sua opera più famosa, oltre che quella d'esordio, di genere memorialistico, Se questo è un uomo, racconta le sue esperienze nel campo di concentramento nazista ed è considerato un classico della letteratura mondiale. Laureato in chimica, in alcune delle sue opere appaiono riferimenti diretti e indiretti a questa branca della scienza.
Primo Levi e Leonardo De Benedetti, Rapporto su Auschwitz, Torino, Einaudi, 2013.
Franco Pappalardo La Rosa, Le mille monadi sigillate nei Lager, ne "L'Umanità", Roma, 10 luglio 1986.
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Marco Belpoliti, Primo Levi di fronte e di profilo, Collana Biblioteca della Fenice, Parma, Guanda, 2015, ISBN 978-88-6088-445-9.
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